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lunedì 2 maggio 2011

Bce: vola debito paesi UE - Swisscom

Bce: vola debito paesi UE - Swisscom: "


La situazione dei conti pubblici europei è 'precaria' e, sul fronte privato, le banche anche quest'anno hanno mantenuto a livelli record i titoli rischiosi ceduti alla Bce a garanzia dei prestiti ricevuti.

È il quadro delineato dal Rapporto annuale 2010 della Banca centrale europea. Che tuttavia, nonostante il pericolo di contagio della crisi verso nuovi Paesi e il rischio di credito salito nel corso dell'anno, parla di uno 'scenario favorevole' per la stabilità finanziaria del Vecchio Continente.

Facendo il punto della situazione sull''annus horribilis' che ha visto il salvataggio della Grecia e il successivo contagio irlandese (quest'anno è toccato al Portogallo), il rapporto di quasi 300 pagine prende in rassegna i nodi critici del settore creditizio e della finanza pubblica messi a nudo dalla peggior crisi del dopoguerra.

I rischi di contagio della crisi finanziaria verso altri Paesi dell'area euro 'sono rimasti' nel corso del 2010. Certo, 'guardando in avanti lo scenario principale per la stabilità finanziaria è ampiamente favorevole', anche se la cautela è d'obbligo perchè 'il livello d'incertezza che circonda questa prospettiva rimane alto'.

In realtà - si legge fra le pagine del volume - durante le tensioni dello scorso maggio che hanno portato al salvataggio della Grecia sono balzati i premi di rendimento in Irlanda e Portogallo (poi costrette a chiedere aiuto). In Spagna, Italia e Belgio gli 'spread' sono aumentati 'in misura minore'. Ma di fatto i pericoli restano in piedi e riguardano sia i conti pubblici che, in maniera strettamente interconnessa, le finanze degli istituti di credito privati. La situazione dei conti pubblici in alcuni Paesi dell'area euro è 'ancora precaria' - avverte la Bce - e occorre 'un ambizioso sforzo di consolidamento pluriennale nella maggior parte dei Paesi membri'.

Il debito pubblico medio dell'area euro quest'anno è previsto salire all'86,5% del Pil, con Italia, Grecia e Belgio che resteranno sopra il 100%. E la riforma della governance economica europea decisa dai leader lascia la Bce 'particolarmente preoccupata': le sanzioni non sono sufficientemente automatiche e le misure contro i Paesi che violano le regole rischiano di essere poco efficaci.

Nel complesso c'è un rischio di credito aumentato che ha spinto la Bce ad aumentare il proprio capitale di cinque miliardi di euro lo scorso dicembre, mettendo da parte maggiori riserve a copertura di possibili perdite. Ne sono protagoniste negative le banche, che hanno mantenuto a 2.000 miliardi di euro, stessa cifra-record dello scorso anno, i titoli forniti a garanzia dei prestiti ricevuti dall'Eurotower. E la gran parte di questo 'collaterale' rischia di perdere valore: quasi un quarto è costituito da 'asset-backed securities' (Abs), mentre altre quote rilevanti sono costituite da bond non garantiti (21%) e prestiti ad hoc difficili da rimettere sul mercato (18%). Nonostante la crisi del debito sovrano, inoltre, le banche hanno aumentato al 13% dall'11% la quota sul totale costituita da titoli di Stato forniti a garanzia.