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martedì 10 maggio 2011

Bersani fuori strada | InviatoSpeciale

Bersani fuori strada | InviatoSpeciale:

Il segretario del Pd sembra non conoscere lo stato del Paese. Descrivendo scenari lontanissimi dalla sensibilità dei cittadini, insiste nel gioco degli schieramenti ed ignora lo stato di prostrazione nel quale vivono milioni di persone.

Dopo aver invitato per l’ennesima volta imprenditori e sindacati ad un dibattito sulla situazione italiana il leader dell’opposizione ha detto: ‘Il Paese sta andando avanti con il pilota automatico, senza un governo che intervenga ed io ad industriali e forze sociali dico che abbiamo proposte sulle quali siamo pronti ad un confronto”.

Per Bersani “quello che ha denunciato il presidente della Repubblica, detto in parole povere, è il famoso ribaltone, il teatrino della politica, portato all’eccesso, contro cui Berlusconi si è sempre scagliato. Non so fin quando gli elettori leghisti berranno le leggende che gli raccontano nelle valli’.

Il capo del Pd si riferiva all’ingresso dei nuovi sottosegretari eletti nel centro sinistra nell’esecutivo di centro destra ed all’auspicio fatto dal Capo dello Stato per l’avvio di un dibattito parlamentare sul cambio della maggioranza politica che sostiene Berlusconi.

Il segretario, sempre ricordando le parole di Napolitano, ha messo l’accento sul pensiero del presidente della Repubblica, che aveva suggerito all’opposizione di rendersi finalmente alternativa credibile e praticabile. Bersani ha voluto commentare sostenendo: “Napolitano è la prova vivente che il centrosinistra non solo è in condizione di far governo ma anche di offrire presidi alla Costituzione come nessun altro”.

Con l’ormai tradizionale demagogia Bersani ha ripetuto che il suo partito non è impegnato nel fare un’opposizione fine a se stessa, ma che lavora per costruire un progetto utile a risollevare l’Italia. “Il Pd ha il diritto-dovere di presentare un progetto agli italiani. Da discutere innanzitutto con con il centro sinistra ma lanciando anche un appello per il confronto alle forze moderate, in nome della ricostruzione del Paese. Nessuno tiri per la giacca il Pd ma dica cosa propone. Senza ignorare che con questa legge elettorale chi prenderà il 35-36 per cento e dunque un voto in più alla Camera, eleggerà il presidente della Repubblica. Teniamone conto prima di fare gli schizzinosi in tema di larghe convergenze”.

Il linguaggio del segretario del Pd e gli argomenti che continua a porre testimoniano la gravità dello scollamento che divide il principale partito di opposizione dalla società civile. I cittadini sono ormai intontiti ed abulici, incapaci di comprendere i riti messi in scena dai partiti e soprattutto completamente privi di una visione di prospettiva sul proprio futuro.

Bersani e l’intera leadership dell’opposizione non riescono a trovare una strategia in grado di compensare la confusione che sta lentamente disgregando il centro destra e la prospettiva di un collasso nel quale i partiti rischiano di portare il Paese si fa di giorno in giorno più seria.