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mercoledì 11 maggio 2011

Nucleare, finita la paura gli stess trest diventano una farsa | Linkiesta.it

Nucleare, finita la paura gli stess trest diventano una farsa | Linkiesta.it:

BRUXELLES - A Bruxelles già circola una battuta: non stressarsi troppo per gli stress-test sulle centrali nucleari europee. Man mano che la catastrofe di Fukushima sparisce dai giornali, la lobby nucleare riprende vigore e si fa sentire nell’Unione Europea. Rischiando di trasformare in farsa i solenni impegni presi dai capi di Stato e di governo al summit dello scorso marzo. Ferma restando la responsabilità nazionale nell’attuazione dei test, i leader hanno chiesto alla Commissione di elaborare criteri minimi comuni per tutti e 27 gli stati membri.

Ce n’è bisogno secondo l’associazione ambientalista Greenpeace: 76 centrali su 146 sono ormai obsolete (con 13 senza neppure una seconda protezione per i reattori). I risultati degli stress test devono esser poi consegnati ai capi di Stato e di governo al summit Ue del prossimo dicembre. Ebbene, due mesi dopo le proposte sul tappeto sono decisamente annacquate: prima di Pasqua i ministri dell’Energia riuniti nel castello ungherese di Godollo si sono trovati sul tavolo una bozza elaborata dal Wenra (Western European Nuclear Regulators Associations) che cancella qualsiasi riferimento a attentati terroristici, incidenti aerei, errori umani, per limitarsi all’unico parametro delle catastrofi naturali (terremoti, inondazioni ed estremi sbalzi di temperatura).

A imporsi, a quanto si apprende, è anzitutto la Francia (58 centrali) e la Gran Bretagna (19 centrali), quest’ultima non vuole neppure render noti i suoi risultati. L’argomentazione è che, se uno stato lo vuole, può aggiungere criteri più stringenti, del resto, secondo la bozza l’impatto sulla popolazione civile – che riguarda vigili del fuoco, polizia, sanitari – non sarebbe competenza delle centrali e dunque non sarebbe da includere negli stress-test. Un annacquamento che non fa infuriare solo le associazioni ambientaliste, ma anche la Germania – che sta faticosamente ri-uscendo dal nucleare – Austria (preoccupata per le molti centrali di tipo sovietico dei suoi vicini) e Grecia (preoccupata per i fatiscenti reattori bulgari).

Soprattutto Berlino è furibonda per la «pagliacciata», e sta facendo pressione sul suo commissario per l’Energia, Günther Oettinger, che si è trovato in una situazione decisamente imbarazzante. Così il responsabile Ue, com’è classico costume comunitario, sta studiando in tutta fretta un possibile compromesso, stando almeno a quanto riferisce il quotidiano tedesco Die Welt, che dovrebbe esser presentato tra pochi giorni. Un compromesso che però sembra piuttosto aggiungere pasticcio a pasticcio: ogni stato membro dovrebbe aggiungere anche il test della sicurezza di fronte ad attentati terroristici, errore umano o incidenti aerei.

In questo caso, però, solo su base volontaria (come standard minimo si resterebbe dunque alla bozza della Wenra). Oettinger propone anche un maggior impegno dei gestori delle centrali sulla prevenzione delle crisi. In settimana la questione sarà comunque discussa a fondo dal commissario con un altro organismo del settore, lo European Nuclear Safety Regulators Group (Ensrg), che include, a differenza del Wenra, anche stati che non dispongono di energia nucleare, anche se per ora sono attesi risultati. Una pura opera di maquillage, che difficilmente potrà soddisfare i critici.