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martedì 17 maggio 2011

visnoviz.org | Elezioni Amministrative: Che Tranvata Ragazzi!

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Pubblicato il 17 maggio 2011 da Paolo Visnoviz

Scon­fitta netta, chiara e sonante. Una basto­nata per la mag­gio­ranza. Alle­luia!, final­mente è arri­vata. Forse ora si com­pren­derà che non va tutto bene nel Paese né nell’azione di governo. Si fosse vinto anche con tutti gli scric­chio­lii che non da oggi si odono, sarebbe stato di che pre­oc­cu­parsi della salute men­tale degli italiani.

Non si è perso per una pes­sima cam­pa­gna elet­to­rale, non si è perso per­ché la Moratti ha gio­cato sporco con­tro Pisa­pia, non si è perso per­ché il Terzo Polo ha cau­sato una disper­sione di voti mag­giore di quella che è riu­scita a rac­co­gliere e — ancora — non si è perso per­ché Ber­lu­sconi ha voluto, una volta di più, radi­ca­liz­zare lo scon­tro tra­sfor­mando delle ammi­ni­stra­tive in un refe­ren­dum sulla sua persona.

Certo, anche tutto ciò avrà inciso, ma fosse solo que­sto il pro­blema sarebbe ricon­du­ci­bile ad uno sba­glio di stra­te­gia della comu­ni­ca­zione, invece la crisi è più pro­fonda. Si è perso per­ché la gente è stufa. Si è stan­cata degli annunci per delle riforme che mai arri­vano. Al “par­tito del fare” ci cre­dono sem­pre in meno e a ragione, per­ché i risul­tati non si sono visti.

La poli­tica ener­ge­tica e quella estera hanno dato l’impressione di inse­guire le ten­sioni umo­rali dell’opinione pub­blica, piut­to­sto che trac­ciare una linea coe­rente, corag­giosa e ragio­nata. Non si inse­gue il popolo, lo si governa.

La poli­tica eco­no­mica si è arroc­cata sulla stanca lita­nia dell’ ”abbiamo tenuto i conti in ordine”, ovvero siamo riu­sciti a soprav­vi­vere pur som­mersi dai debiti e non pos­siamo spen­dere un cent per infra­strut­ture, scuole, uni­ver­sità, ricerca. Anche qui annun­ciando riforme e, a parte quella dell’università, nulla facendo.

La Lega Nord è cor­rea quanto il Pdl, ma con delle aggra­vanti. Ha stu­fato e stan­cato con il suo anti-patriottismo, con la sue ridi­cole aller­gie alla ban­diera ita­liana e all’inno nazio­nale. Non riu­scirà a cre­scere se non accet­terà di fare il salto di qua­lità, tra­sfor­man­dosi e dive­nendo forza nazio­nale fede­rata e non mono­blocco regio­nale, altri­menti rimarrà nel ser­ra­glio delle valli del pro­fondo Nord. Dovrà com­ple­ta­mente rivo­lu­zio­nare la pro­pria imma­gine e cam­biare la comu­ni­ca­zione. Gli slo­gan bor­ghe­ziani tra­sfor­mano in raz­zi­smo ed estre­mi­smo anche quello che spesso altro non è che buon senso e buon governo, se solo fosse spie­gato in altro modo.

Potrebbe pure essere nor­male una déba­cle alle ammi­ni­stra­tive per una forza di governo, anzi, è soli­ta­mente la norma. Quello che fa spe­cie è la pol­ve­riz­za­zione del voto verso forze che dell’anti-politica hanno fatto la loro poli­tica. Signi­fica che i par­titi mag­giori non sono più in grado di inter­cet­tare i biso­gni e le aspi­ra­zioni della gente e que­sto è soprat­tutto grave per le forze d’opposizione che non rie­scono a pro­fit­tare net­ta­mente del logo­ra­mento della com­pa­gine governativa.

Ora il rischio è che il Governo non rie­sca ad assor­bire il colpo, aumen­tino le ten­sioni interne al Pdl e con la Lega, para­liz­zando ancora di più l’esecutivo che, se non riu­scirà a dimo­strare di essere con­cre­ta­mente il “par­tito del fare”, sa già che que­sto risul­tato delle ele­zioni ammi­ni­stra­tive non sarà altro che una pic­cola anti­ci­pa­zione di quello delle pros­sime politiche.

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