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domenica 22 maggio 2011

Claudio Cereda - IL BLOG - » altro che ministeri a Milano

Claudio Cereda - IL BLOG - »PDL, Lega e la campagna per i ballottaggi: si parla a vanvera. Altro che ministeri a Milano:

Il modo sgangherato basato sull'attacco all'avversario e sugli annunci a sorpresa con cui PDL e Lega stanno impostando la campagna per i ballottaggi intristisce perché non si ha la capacità di stare sul pezzo e si parla a vanvera. Vediamo come:

farò un comizio a Milano (Bossi)
sposteremo due ministeri a Milano (Bossi)
Pisapia vuole trasformare MIlano nella capitale di gay, islamici e zingari (Berlusconi, Bossi, Moratti)
Bossi è matto a pensare di spostare i ministeri (Alemanno); no Bossi non è matto decentreremo alcune funzioni do governo (Berlusconi)
se la Moratti vince metteremo Lupi e La Russa nella squadra degli assessori (notizia di stasera). La Russa potrebbe occuparsi del poliziotto di quartiere e Lupi della versione milanese di AnnoZero.

I milanesi sono persone serie e concrete e mi auguro che tra una settimana, se le proposte sono queste, il divario aumenti perché i giocatori delle tre carte hanno bisogno di sberloni per rinsavire.
1. La questione dei ministri a Milano

Esemplifico con la scuola. Quando 3 anni fa si insediò il ministro Gelmini all'Istruzione si incominciò a parlare dell'arrivo del dr. Colosio (bresciano) a dirigere l'ufficio scolastico regionale lombardo (cosa poi avvenuta).

Ma si diceva anche che Colosio veniva a Milano perché il ministro Gelmini avrebbe avuto un suo ufficio in USR dove sarebbe rimasta due giorni la settimana (primo segno del decentramento dei ministeri).

Non se ne è fatto nulla. Il ministro è spesso a Milano, ma perché si occupa del suo antico lavoro di organizzatrice lombarda del PDL; lavoro fatto bene e che la portò alla promozione ministeriale.

In compenso la scuola lombarda prima per tante cose nel quadro nazionale, lo è anche per questioni da 'cornuto e mazziato':

le scuole lombarde sfiorano i 900 alunni in media contro valori nazionali molto più bassi eppure anche quest'anno gli uffici dell'USR sono costretti a fare tagli dopo le dichiarazioni dello scorso anno in cui si diceva: ormai la Lombardia ha dato
nelle scuole lombarde mancano in questo anno 300 dirigenti scolastici e l'anno prossimo ne mancheranno 500 (su 1200)
nel sistema di istruzione lombardo (il decentramento territoriale del ministero) sono previsti quasi 30 posti di dirigente amministrativo e quasi altrettanti ispettori. Molti degli uffici provinciali (gli ex provveditorati) sono scoperti e dati in reggenza (Lecco con Bergamo, Monza con Sondrio, Como con Varese, …). Il servizio ispettivo è ridotto a numeri che si contano con una o due mani a seconda del criterio adottato. Invece di parlare di misteri a Milano non varrebbe la pena di fare affermazioni come : nel prossimo concorso a Dirigente Scolastico la Lombardia avrà 400 posti? Non si sa ancora quanti saranno ma visti i numeri nazionali saranno certamente meno della metà. Se fossimo nel privato voi lascereste una azienda di 100 dipendenti senza un responsabile?

La cosa che fa tenerezza è che di queste cose nessuno ne parla e penso che il buon Bossi non conosca nemmeno ruolo, competenze, poteri e organizzazione di una scuola in uno stato federale.
2. Lupi, La Russa, gli zingari

In questi giorni continuo a vedere e sentire un Formigoni imbarazzato. Il sistema di gestione di Regione Lombardia, da lui creato e perfezionato, può non piacere ma è stato messo in piedi, sulla formazione professionale come sulla sanità, come sui servizi sociali, come sul relazione con provincie e comuni, guardando lontano.

Lo accusano di disimpegno perché non si è buttato a testa bassa e perché sembra non dimenticare che il Presidente di Regione dialoga con le altre istituzioni in maniera indipendente dal colore politico.

Se Formigoni fosse napoletano invece che lecchese avrebbe già detto: ha da passà la nuttata. Lo capisco e un po' lo compatisco.
3. la verità

La verità è che non hanno saputo governare; il mondo e il consenso cambiano poco per volta. Non sanno cosa dire, non sanno cosa fare ma potrebbero coraggiosamente ammettere di prepararsi alla opposizione e di qualificarla su …. Già su cosa?