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sabato 21 maggio 2011

nonunacosaseria: I numeri del terzo polo

nonunacosaseria: I numeri del terzo polo:

Leggo da più parti commenti compiaciuti sulla scarsa prestazione del terzo polo alle amministrative. Da sinistra, perché si vuole che il PD la smetta di inseguire il centro; da destra, perché non hanno digerito le ultime scelte di Fini.
(Apro una parentesi e faccio outing: la mia prima reazione è stata “ben gli sta, così imparano a portare avanti la politica dei due forni”. Dalle mie parti l’UdC si è alleata con il centrodestra e, francamente, non so con quale faccia di tolla i suoi dirigenti locali abbiano guardato i manifesti che a un certo punto il PdL ha affisso in tutta la città, con la scritta “Grazie Matteoli”, quando la realtà è che il ministro sono anni che chiacchiera senza realizzare niente. Chiusa parentesi)
A un’analisi più approfondita, però, credo emerga una realtà un po’ più complessa.
In primo luogo, perché ho la sensazione che la presenza di numerose liste civiche abbia drenato voti che sarebbero stati intercettati proprio dal terzo polo.
In secondo luogo, perché si giocherà da ora in poi una partita molto importante su una parte di elettorato: quella non pregiudizialmente ostile a Berlusconi né a Bersani, ma che non apprezza (non ha mai apprezzato o non apprezza più) l’uno e non è convinta (per i motivi più vari) dall’altro. E’ il bacino elettorale a cui attinge proprio il terzo polo.
Per come la vedo io, dunque, il successo di questa forza politica oggi come oggi è nelle mani soprattutto del PD e del PdL.
Se il PD ha un suo progetto politico forte, chiaro, autorevole e credibile tiene tutti i suoi voti e intercetta anche molti potenziali terzopolisti. Se non lo ha, invece del pieno dei consensi disperde i propri voti tra SEL, IdV e M5S e non ne chiappa uno che sia uno dal terzo polo.
Lo stesso, specularmente, vale per l’altro schieramento. Se il PdL abbandona le sue truci derive estremiste e torna a parlare di liberalismo, si riprende i voti in uscita e intercetta anche molti potenziali terzopolisti. Se continua a fare come ha fatto in questi ultimi due anni, non solo non conquista un voto dal terzo polo, ma ne perde a vantaggio proprio di Fini e Casini.