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mercoledì 11 maggio 2011

A scuola di greco | Bimbo Alieno

A scuola di greco | Bimbo Alieno


Ci sono un Italiano, un Francese ed un Tedesco…
potrebbe cominciare così una storiella con protagonisti Draghi, Trichet e Schaeuble, il fatto è che qui c’è molto poco da ridere.
La Germania preme sulla Grecia affinché ristrutturi il debito; la pressione viene esercitata sia per via ordinaria (attraverso le dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco) sia per via straordinaria (facendo serpeggiare su Der Spiegel l’ipotesi che la Grecia voglia uscire dall’euro.

Una “balla” evidentemente, visto che le procedure previste nel trattato UE indicano in tre anni il tempo che intercorre tra la decisione e la realizzazione dell’uscita dall’euro. E la Grecia non ha tre anni a disposizione.
E’ molto curioso che il creditore chieda al debitore di rinegoziare il debito, di norma è il contrario (congettura spontanea: forse vogliamo indebolire l’euro?).

Dovrebbe essere la Grecia ad allargare le braccia visto che in settimana ha palesato di aver fallito gli obiettivi di deficit, che si attesta al 10,5% del PIL, mentre il piano di rientro prevedeva a quest’ora di trovarsi almeno a 9,4%. E invece Papandreu si ostina a dire che una ristrutturazione devasterebbe l’economia nazionale greca e che l’unica soluzione che vede è semmai… altro debito: Oggi la Grecia è in affanno perché ha un debito/PIL pari a 143%, ma se l’UE aumentasse la dose di aiuti portando il debito al 170% del PIL, dice il primo ministro greco, l’economia ellenica avrebbe le risorse per risollevarsi.
Facile, vero?

Sarà meglio iniziare a tenere monitorato un dato: il debito/PIL dell’area euro. chi vuole sapere a che punto siamo?

i 16 Paesi dell’eurozona hanno un dato aggregato pari a 85,1% ed una soglia individuata come “critica” a 90%, dunque il margine di manovra è davvero limitato ormai.

In caso di ristrutturazione del debito greco, una delle clausolette vessatorie scritte in piccolo prevede che il FMI goda del beneficio di creditore privilegiato, al punto che il consigliere di Trichet (oggi, e forse di Draghi domani…) Juergen Stark sostiene che:

” La ristrutturazione del debito di uno dei Paesi dell’area Euro causerebbe una crisi del sistema bancario che potrebbe essere anche peggiore di quella seguita al fallimento di Lehman Brothers”